lunedì 29 aprile 2013

Pizza di Kamut

...due paroline sul Kamut...con il nome Kamut, si fa riferimento all'azienda americana che si occupa della produzione, lavorazione e distribuzione di questo antico grano di agrigoltura biologica. Questo grano prende il nome anche dalla regione dell'Iran, sua   famosa terra di nascita, il Khorasan. 
Contiene glutine come tutti i derivati del frumento, quindi non adatto a chi ne è intollerante. Si può coltivare dovunque. Naturalmente, può essere chiamato Kamut, solo se prodotto dalla rispettiva azienda statunitense che, pare, garantisca, standard di alta qualità e  metodi biologici per questa materia prima dall'alto valore proteico, mai ibridata con altri tipi di grano.  Tra moda, leggenda, realtà, ricerca dell'esotico e del nuovo, si narra che il grano di questo tipo veniva già coltivato in Egitto secoli fa. Oggi si usa molto nelle nostre cucine perchè le preparazioni con  farina di Kamut, risultano particolarmente digeribili, e molto ricche di minerali importanti come il magnesio, lo zinco, il selenio. Quindi, pregi, ma anche difetti di una materia prima sicuramente eccelsa che ha un notevole impatto ambientale dovuto alla logistica messa in moto,  per rifornire le tavole di tutto il mondo. A tal proposito, consorzi di agricoltori italiani, hanno provato a riprodurre sul territorio, varianti analoghe, senza però molto successo. Fatta ogni considerazione positiva e negativa, si può senz'altro  inserire la farina di Kamut,  la pasta e i vari derivati, nella lista della spesa, senza farne un uso mono tematico, ma solo di arricchimento della varietà di prodotti di alta qualità che dovrebbero garantire un'alimentazione consapevole, sana e varia.




















Dosi per tre teglie da 28 cm di diametro ( sottile al centro e alta ai lati)

Ingredienti:

-500 gr di farina di Kamut ( in questo caso ho usato la Farina di Kamut Fior di Molino)
-290 gr di acqua
-15 gr di lievito di birra oppure una bustina di lievito in polvere ( secco attivo)
-20 gr di sale
-10 gr di zucchero
- 400 gr circa di salsa o passata di pomodoro
- olio extra vergine di oliva qb per ungere le teglie

Per la farcitura:


in questo caso ho utilizzato...

- sulla prima teglia: broccoletti leggermente lessati in padella per qualche minuto(con acqua, sale, pepe, olio extra vergine di oliva), mozzarella, pecorino grattugiato, cipolla tagliata ad anelli e un filo di olio crudo alla fine.

- sulla seconda teglia: capperi, cipolla, mozzarella.

- sulla terza teglia: capperi, cipolla, mozzarella, carciofini, pecorino semi stagionato a grosse fette e un paio di pomodorini piccadilly.

Naturalmente  la farcitura si presta alla fantasia...ottimo tonno e cipolla...gorgonzola e salamino piccante... margherita...mozzarella di bufala e crudo...cipolla di Tropea e 'nduja... alle verdure...



















Preparazione:

Versare su una spianatoia, la farina, il lievito secco, il sale e lo zucchero. Impastare il tutto per una decina di minuti fino ottenere un impasto compatto e liscio.
Disporre l'impasto in una terrina coperta da un panno umido al riparo da correnti d'aria e lasciarlo lievitare per circa un'ora e mezza.
Passato il tempo di lievitazione, re-impastare velocemente l'impasto fino a che risulti liscio e disporlo sulla teglia da forno unta in precedenza con l'olio extra vergine di oliva.
Lasciare lievitare ancora dieci minuti.
Accendere il forno per farlo ben scaldare. Farcire a piacere.
Infornare in forno caldissimo a 240° per un quarto d'ora circa in forno ventilato, fino a quando la superficie non risulti ben croccante e cotta.
















1 commento:

  1. ho provato a fare la pizza di kamut seguendo la ricetta consigliata, ma ho combinato un patatrak, a parte che non mi lievita mai la pizza, e lo stesso mi capita con i dolci, ma oltretutto la mia cucina a fine impasto sembra un mulino, con farina dappertutto... ho da poco scoperto laltrapizza, un nuovo concetto di pizza realizzata con farina di soia e di riso, quindi molto digeribile e super leggera, é giá pronta, occorre solo farcirla e infornarla per qualche minuto, non sporco nulla ed é una delizia.

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